Jumping Jack Flash weblog

Diario elettrico carsharing – 2/marzo/2013 – A bordo!

Posted in auto elettriche by jumpjack on 4 marzo 2013

Puntate precedenti:

Diario elettrico carsharing Roma

Diario elettrico carsharing Roma – 26/2/2013

Diario elettrico carsharing – 2/marzo/2013 – A bordo!

Puntata successiva:

Diario elettrico carsharing – 7/marzo/2013 a Motodays

Riassunto: da Gennaio 2013 il Comune di Roma e ATAC mettono a disposizione per il CarSharing anche la vettura totalmente elettrica Citroen C-zero, anche con abbonamento di prova trimestrale invece che annuale.

——————————-

Finalmente ci sono!

Oggi sono finalmente riuscito ad avere per le mani un’auto elettrica senza accanto un inutile “driver”/commesso, senza dover fare il giro dell’isolato e poi parcheggiare, senza dover guidare su un prato, senza dover stare a guardare e basta; è stata tutta per me, per ben 5 ore.

Ecco le mie osservazioni.

Il servizio di Carsharing:

  • Il comodo computer di bordo “parla”, avvisando ad esempio se il tempo o la ricarica sono agli sgoccioli; permette anche di effettuare chiamate in vivavoce al callcenter, ma solo per guasti ed emergenze. Visto l’addebito onnlgatorio del servizio su carta di credito o RID bancario, non dovrebbe essere tecnicamente difficile addebitare automaticamente le chiamate-extra.
  • E’ possibile prendere l’auto in un parcheggio e lasciarla in un altro.
  • E’ possibile impostare un “parcheggio preferito”, in modo da non doverlo specificare a mano ogni volta.
  • Pare che nelle istruzioni presenti a bordo dell’auto ci sia un errore: non viene specificato che per “rilasciare” l’auto dopo l’uso bisogna cliccare su RILASCIO sul computer di bordo, ma solo di strisciare la card sul lettore esterno; l’ho strisciata per mezz’ora prima di capire che non era il lettore che non riusciva a leggere la card (non è molto chiaro come va posizionata…), è proprio che prima è obbligatorio premere il pulsante sul computer!
  • Se per errore si dovesse dimenticare un oggetto personale nell’auto dopo il “rilascio”, è impossibile riaprire l’auto, bisogna chiamare il call-center. Basterebbe che permettessero di riaprire l’auto senza però abilitarla alla marcia. Per fortuna non mi sono dimenticato niente, altrimenti… cosa? Quanto ci sarebbe voluto per farmi riaprire l’auto? Possono farlo a distanza, o avrebbero dovuto mandarmi un tecnico? E di domenica sarebbe venuto?
  • Non è possibile effettuare ricariche rapide (che l’auto di per sé supporta), causa mancanza cavo apposito.
  • Non è possibile ricaricare dalle vecchie colonnine ATAC, perché non viene fornito un cavo SCAME
  • Non è possibile ricaricare a casa, perché non viene fornito un cavo di ricarica “casalingo”.
  • Il parcheggio dove ho preso la macchina io  (E_FIUME2  – Corso Italia, 83 – Zona Porta Pia) è estremamente ben nascosto: prima di trovarlo ci sono passato davanti con lo scooter tre volte, una delle quali sono stato fermo mezz’ora ad aspettare che la “mia” auto arrivasse…. in UN ALTRO parcheggio, a 10 metri da quello, dove c’erano ALTRE auto del carsharing parcheggiate, ma nessuna C-Zero. La C-Zero invece era nascosta in una stradina laterale, accanto all’edicola; ma alla stradina laterale, parallela di Corso D’Italia, si accede MOLTO prima (50 metri) del civico 83 indicato sulla mappa come luogo del parcheggio! Invece le altre auto del carsharing stanno in un parcheggio tra le due carreggiate di Corso Italia.
  • Per prenotare un’auto elettrica è obbligatorio specificare i chilometri che si pensa di percorrere… ma sul sito non è presente una pagina per calcolare la lunghezza del tragitto. Tecnicamente risolvere la cosa è molto semplice, visto che il carsharing è gestito dall’ATAC, sul cui sito si possono pianificare i percorsi per sapere quale autobus prendere.
  • I parcheggi elettrici sono per ora pochissimi (10) e tutti in centro, addirittura all’interno dell’anello-tangenziale
  • A bordo non c’è nessun orologio, né di serie nell’auto, né sul computer di bordo, che ha solo un conto alla rovescia, né mi pare di averlo visto nell’autoradio. Considerando l’”ansia temporale” indotta dal noleggio a tempo, un orologio in posizione comoda da leggere è quasi indispensabile.
  • Purtroppo il carsharing raddoppia l’ “ansia elettrica”: non più solo l’ansia da autonomia, ma anche l’ansia da ritardo. Una specie di ansia spazio-temporale… 🙂
  • Non è chiaro cosa succede dopo che rilasciate l’auto, completamente scarica: sul sistema di prenotazione dovrebbe risultare non disponibile per almeno 10 ore… ma sarà così? Ho dimenticato di controllare! E se uno va a prendere la macchina e la trova scarica?!?
  • I prezzi: 0,45 euro a km e 2,67 euro/ora di giorno (07:00-24:00); sempre 0,45 euro/km, ma 1,34/ora di notte. Più i 40 euro dell’abbonamento trimestrale di prova e i 100 euro di cauzione, che quindi dovrebbero ridarmi; quindi questo esperimento di 5 ore mi è costato 58,35 euro. Il “noleggio” minimo è di un’ora, quindi il prezzo minimo, ipotizzando una persona che usi l’auto per andare e tornare da lavoro dentro Roma, percorrendo una ventina di chilometri totali, noleggiando l’auto per un’ora la mattina e una la sera, sarebbe di 5,34 euro per il tempo e 9 euro per i km, per un totale di 14,34 euro al giorno. Il contratto annuale mi pare costi sui 140 euro, quindi circa 0,40 euro al giorno fissi. Diciamo quindi 15,00 euro totali al giorno e 4500 euro all’anno (lavorativo di 300 giorni). Considerando la mia assicurazione da 700 euro l’anno per la macchina diesel, più 20km x 300 giorni = 6000 km/anno a 15 km/litro e 1,7 E/L = 680 euro di benzina, ho un totale di 1380 euro l’anno; aggiungiamoci un po’ di manutenzione e diciamo 1500 euro l’anno di costi di utilizzo di un’auto diesel; quindi usare l’auto in carsharing mi costerebbe 3000 euro in più all’anno. Poi però ci sono i 13.000 euro che ho speso per la macchina, comprata nuova: ci vorrebbero 4,3 anni per spendere 13.000 euro mediante la spesa annua in più derivante dall’uso dell’auto elettrica. Significa che se uso l’auto in carsharing per meno di 4,3 anni, mi conviene il carsharing, ma se la uso di più, mi conviene comprarla. E in genere un’auto a benzina dura 8-10 anni, non 4, quindi direi che il servizio è un po’ caro. Se però lo paragono all’acquisto della C-Zeroa, che costa  28.000 euro, il discorso cambia: per fare 28.000 euro coi 3000 euro in più all’anno ci vogliono più di 9 anni, però qui ho il vantaggio che non mi devo sbattere io a fare manutenzione alla macchina, ma i vari svantaggi di avere un’auto in multiproprietà. Spero di aver fatto bene i conti…

 La macchina in generale:

  • Non esiste un posto dove appoggiare il cellulare; il pianale non è solo liscio, ma anche bombato, quindi il cellulare cadrebbe; e se cade… va a finire verso il parabrezza, che è lontano letteralmente MEZZO METRO, quindi è impossibile riuscire a recuperare il cellulare senza fermarsi! Davvero strano.
  • Gli specchietti laterali sono comodamente enormi, tipo 15x20cm di lato; però hanno un grosso difetto: il selettore dello specchietto destro o sinistro, per poterli regolare, è a mezzo centimetro di distanza dal pulsante di chiusura specchietti. Indovinate cosa succede se cercate di regolare al volo uno specchietto durante una manovra di parcheggio?… Lo specchietto interno centrale, invece, è talmente piccolo che non c’entra nemmeno il parabrezza posteriore per intero!
  • A bordo non c’è ruota di scorta, il cui posto credo sia preso dall’enorme centralina di bordo. Viene fornito un kit di riparazione di emergenza.
  • Il cruscotto è strano, bisogna abituarsi: ovviamente non c’è contagiri, ma in più l’unica lancetta non indica la velocità, ma l’assorbimento di potenza, mentre l’indicatore di velocità è digitale, in mezzo a quello della potenza…
  • C’è bisogno di trovare un nome per l’indicatore di potenza assorbita (tipo “contagiri” o “contachilometri”): non so, “contapotenza”? “Contaconsumo”? Ci vuole una parola che possa sentirsi in bocca alla casalinga di Voghera senza che sembri strano…
  • Anche l’ “indicatore di autonomia residua” ha bisogno di un nome più corto… “Rimanometro”?!? 🙂
  • Il computer di bordo, per quanto utile e comodo, è posizionato in modo infelicissimo, tra la leva del cambio e il cruscotto, sotto i comandi del condizionatore; e siccome bisogna stare sempre lì a guardarlo per sapere quanto tempo e quanti chilometri restano, si rischia continuamente di fare il botto, non guardando la strada!
  • Sul cruscotto resta costantemente accesa la scritta READY che si accende quando si avvia l’auto. Utilità: zero. Le spie accese non dovrebbero servire a indicare problemi o situazioni temporanee? L’auto è temporaneamente pronta e funzionante?!?
  • Restano sempre accesi degli strani “fari”, che non sono né abbaglianti né luci di posizione, che si spengono regolarmente tramite apposita levetta.
  • La vettura è di una manovrabilità esagerata! Mi avevano incastrato in un parcheggio impossibile: un’auto sulla sinistra a 30 cm di distanza, un muro davanti a 40 cm di distanza, un’auto dietro a un centimetro e mezzo di distanza (!!!), e spazio libero a destra: be’, in quattro  manovre sono uscito! Forse ne sarebbero bastate anche due, avendo “occhio”, ma non conoscendo la lunghezza dell’auto sono dovuto scendere a controllare quanto mancava al muro… vedendo così che le ruote davanti erano girate praticamente a 90 gradi! Una cosa pazzesca ma comodissima. Merito, credo, della trazione posteriore.

Aspetti elettrici dell’auto

  • In una prova su una salita ripidissima ho raggiunto i 70 km/h in pochi secondi. Partendo da fermo!
  • In autostrada ho raggiunto 135 km/h di velocità massima, credo limitata elettronicamente.
  • Guidare la macchina per 5 ore senza limiti mi ha permesso di rendermi conto di una cosa: guidare un’auto elettrica è davvero strano. E’ infatti impossibile capire “istintivamente” in che condizioni si trova la macchina: a che velocità sto andando, più o meno? Quanta coppia ho a disposizione a questa velocità? Dopo 20 anni do patente, queste cose le capisci al volo su un’auto a benzina, sulla base del rumore del motore, delle vibrazioni del motore stesso sul volante, e anche della posizione del cambio se hai il brutto vizio di guidare con una mano sul cambio. Ma in un’auto elettrica non hai rumore del motore, non hai vibrazioni sullo sterzo, non hai il cambio… come cavolo fai a capire a quanto vai, se puoi superare quella salita, se puoi superare quell’auto senza scalare,…? Aggià, non devo scalare… Ma quanta coppia ho? Aggià, sempre la stessa a qualunque velocità! Ma… anche per passare da 100 a 130 all’ora? E’ una prova che purtroppo non ho potuto fare, già riuscire a trovare un tratto di raccordo dove riuscire ad arrivare a 130 all’ora è stata una tragedia, con tutto quel traffico! Bisognerà abituarsi… e fare altre prove.
  • Il recupero di energia in frenata è di tipo on/off, non graduale: appena l’acceleratore smette di “spingere”, si attiva la frenata rigenerativa; se si preme il pedale del freno, però, si ha un incremento di frenata rigenerativa prima della “frenata fisica” vera e propria; lo si capisce dalla lancetta dell’assorbimento istantaneo, che ha posizione negativa e positiva.
  • Per restare fermi al semaforo bisogna stare col pedale costantemente premuto sul freno, perché appena lo si lascia, la macchina parte; credo che lo facciano tutte le macchine col cambio automatico, ma io lo trovo molto fastidioso.
  • Le 3 posizioni principali del cambio – Marcia, Folle, Retromarcia – sono estremamente vicine tra loro, questione di 1 centimetro o due; mi sembra praticamente impossibile riuscire a posizionare il cambio avanti e indietro senza guardarlo, durante una manovra di parcheggio; o forse anche qui è una questione di abitudine, chissà.
  • Durante la guida veloce in autostrada ho notato un continuo “sbarellamento” a destra e a sinistra che non sono riuscito a spiegare: forse c’era molto vento, forse la strada era troppo sconnessa (raccordo, zona Cassia), forse il volante è troppo sensibile… boh? Fatto sta che non riuscivo ad andar dritto!

PUNTI GRAVI:

  • Se, durante la ricarica, va via la luce, il manuale dice che al ritorno della corrente la ricarica non riparte! Quindi se mettete l’auto a caricare la sera, e durante la notte va via la luce anche solo per mezzo secondo… la mattina dopo vi ritrovate con la batteria scarica!
  • Il manuale dice anche che se la “batteria servizi” da 12V si scarica… è impossibile far partire la macchina, anche se la batteria principale è carica! Perché l’elettronica non è alimentata!! IN più, se la batteria rimane scarica/scollegata per molto tempo (mesi), il computer si resetta e serve l’assistenza!

DSC_0114

L’ingresso del parcheggio: una stradina sulla destra, accanto al fuoristrada, MOLTO prima del semaforo.

DSC_0102

La “mia” C-Zero in attesa.

DSC_0109Lo strano cruscotto.

DSC_0110

Il computer chiacchierone.

DSC_0111

Il controllo degli specchietti.

DSC_0112

Il pianale inutile

DSC_0113

I fari sempre accesi (riflessi, due volte, sull’auto davanti).

8 Risposte

Subscribe to comments with RSS.

  1. […] una estesissima recensione sull'utilizzo della Citroen C-Zero tramite servizio Carsharing di ROMA: Diario elettrico carsharing – 2/marzo/2013 – A bordo! | Jumping Jack Flash weblog — Jumpjack — Rispondi […]

  2. Fabiano said, on 4 marzo 2013 at 20:56

    Sei un grande Jump, fai amicizia con i gestori così quando rinnoveranno il parco macchine potremmo farci un pensierino.
    Comunque le tue impressini sono tutte esatte è proprio la senzazione di guidare una macchina elettrica che è strana, ma spassosa, secondo me è tutta una questione di abitudine alla guida diversa, anche a 50Km orari non senti la macchina pienamente tua come un auto tradizionale a benzina che si mantiene in curva grazie alla forza di trazione si ha la stessa senzazione ma ancor più leggera di guidare una macchina tradizionale a folle, almeno queste sono le mie idee.
    Comunque io con la mia piccolina mi sto abituando e mi trovo molto bene, ma proprio per quelle senzazioni di leggerezza che penso che una macchinina come la mia non debba andare a più di 60Km orari che io raggiungo solo in discesa naturalmente per ora, ma una macchina come quella che hai guidato dovrebbe essere più stabile.
    Facci sapere se riproverai qualche altra impressione.
    Scusa se sono indiscreto, quanto hai speso per 5 ore ?
    Ciao.

  3. jumpjack said, on 4 marzo 2013 at 21:15

    Porca vacca ho dimenticato i prezzi…. 🙂
    Ora li aggiungo.

  4. selidori said, on 8 marzo 2013 at 11:17

    Grazie della bella testimonianza.

    Volevo solo fare qualche appunto sparso sia sulla forma che sul contenuto, ma non voglio essere preso per saputello, vorrei

    solo condivedere i miei pensieri.

    1- siamo su internet, non esistono confini! Io fossi in te chiarirei meglio la zona che si intuisce solo essere Roma città.
    Ma siccome giustamente fai un bilancio anche delle infreastrutture, io lo scriverei anche dal titolo. Non solo, parli anche

    di RID, gestione abbonamento, ecc ma non chiarisci di chi.

    2- ugualmente le elettriche non sono tutte uguali! Tu mai lo dici, che mezzo è (lo si evince solo alla fine dalla foto) ed

    invece ti assicuro che una Tesla è completamente diversa da una Leaf che è completamente diversa da un’Ampera! (e Tazzari,

    Th!nk, Microvett, Piaggio, ecc).
    Dovresti da subito (dal titolo) chiarire esattamente modello e poi nell’articolo dare quanti più dettagli puoi (la versione

    esatta, la data di immatricolazione, se hai voglia il VIN che si vede la data di produzione, la versione firmware e

    sopratutto i KM di odometro perchè le batterie invecchiano!).
    Il nome dovresti -sempre secondo me- ossessivamente ripeterlo anche nella sezione “La macchina in generale” visto che parli

    proprio di un modello specifico!

    3- Dici non danno lo scame (ovvero il TIPO3) e neppure il ‘casalingo’ (presumo intendi la shuko, lo standard de facto per

    la ricarica domestica): allora cosa danno?
    Il Mennkies (tipo 2)?

    4- <>
    Si chiama semplicemente AUTONOMIA.

    5- <>
    No.
    Solo le spie rosse o gialle indicano problemi, quelle blu o verdi rispettivamente uno stato o servizio.
    La spia READY serve a far sapere che l’auto è accesa e pronta per partire, ne sono fornite tutte le auto che partono in

    elettrico (quindi anche le full hybrid) ed è molto importante perchè appunto l’auto deve far sapere che può partire (nelle

    termiche questa necessità non c’e’ (perchè si sente comunque il motore a combustione acceso), seppure molte hanno comunque

    una spia di OK sistema .

    6- <>
    Non ho capito. Allora non restano accesi! Basta spegnerli!

    7- <>
    Allora e’ o non è graduale?

    8- <>
    Concordo con te (puoi comunque mettere in P): è proprio l’emulazione delle auto automatiche che usano questa logica del

    cambio.
    Altro problema (secondo me) è che lo stop abbaglia/da fastidio inutilmente a chi è dietro in coda (sopratutto al buio)

    oltre al fatto che secondo me lo stato di NESSUNA AZIONE su un mezzo in movimento dovrebbe corrispondere allo STO FERMO (od

    addirittura frenato).
    Alcuni dicono che così facendo si facilita l’avvio in salita, ma mi sembra una spiegazione ridicola, si può partire

    ugualmente, come pure molte auto (elettriche e non) hanno altri sistemi di avvio in salita.
    Poi comunque non capisco perchè dovrebbero mettere per default un sistema che favorisca 1 partenza su 3 (sfavorendo il

    piano e facendo diventare ancora più pericolosa la partenza in discesa).

    Grazie della pazienza

    • jumpjack said, on 8 marzo 2013 at 20:55

      >1- siamo su internet, non esistono confini! Io fossi in te chiarirei meglio la zona che si intuisce solo essere Roma città.

      FATTO, aggiunti link a puntate precedenti!

      >2- ugualmente le elettriche non sono tutte uguali! Tu mai lo dici, che mezzo è (lo si evince solo alla fine dalla foto) >ed invece ti assicuro che una Tesla è completamente diversa da una Leaf

      Lo so bene…. ma in carsharing danno solo la Czero!

      >3- Dici non danno lo scame (ovvero il TIPO3) e neppure il ‘casalingo’

      Non saprei, al momento non ci capisco niente di spine di ricarica, conosco solo la SCAME.
      Hai link tecnici dettagliati alla Mennekes? Abbastanza dettagliati da riuscire a costruire un adattatore?

      >4-
      >Si chiama semplicemente AUTONOMIA.

      Come si chiama lo STRUMENTO che misura l’autonomia?
      Strumento che misura la velocità = tachimetro
      Strumento che misura i chilometri percorsi = contachilometri
      Strumento che misura il numero di giri del motore termico = contagiri

      Strumento che misura l’autonomia = ???? Autonometro?
      Strumento che misura l’assorbimento di potenza = ???? Potenziometro? Ma un potenziometro è una cosa ben diversa…

      >5-
      >No.
      >Solo le spie rosse o gialle indicano problemi, quelle blu o verdi rispettivamente uno stato o servizio.
      >La spia READY serve a far sapere che l’auto è accesa

      Certo, è utile che la spia si accenda appena giri la chiave, per dirti che l’auto è pronta a partire. Nelle auto a benzina riomangono accese le spie dell’olio e del motore (mi pare) finchè non accendi il motore… ma poi si spengono!
      E’ vero che avere una spia è utile per capire se un motore elettrico è acceso… ma visto che quando l’auto è accesa è acceso anche il cruscotto LCD, una spia luminosa è inutile, e ti spinge a NON guardare le spie del cruscotto, credendo inconsciamente che, se ce n’è una accesa, è “sicuramente” la spia READY.

      >6-
      >Non ho capito. Allora non restano accesi! Basta spegnerli!

      Non si spengono!!!

      >7-
      >Allora e’ o non è graduale?
      Se ti riferisci al recupero in frenata, credo che abbia due “posizioni”: attivato da acceleratore, e attivato da freno.

      >8-
      >Concordo con te (puoi comunque mettere in P): è proprio l’emulazione delle auto automatiche che usano questa logica del cambio.

      Io la definirei logica del ca**o, ma le lettere che mancano non sono “mbi”. 🙂

      >Altro problema (secondo me) è che lo stop abbaglia/da fastidio inutilmente a chi è dietro in coda (sopratutto al buio)
      oltre al fatto che secondo me lo stato di NESSUNA AZIONE su un mezzo in movimento dovrebbe corrispondere allo STO FERMO (od addirittura frenato).
      Alcuni dicono che così facendo si facilita l’avvio in salita, ma mi sembra una spiegazione ridicola, si può partire
      ugualmente, come pure molte auto (elettriche e non) hanno altri sistemi di avvio in salita.

      Senza contare che ormai un accelerometro costa 10 euro…

      Grazie per il feedback!

  5. selidori said, on 8 marzo 2013 at 11:18

    Scusate, nel commento mio sopra (non modificabile), un po’ si è pasticciata la formattazione e si è mangiato alcuni quote. Chiedo all’autore del blog di correggerlo oppure di cancellarlo in toto che lo riposto correttamente.

    • jumpjack said, on 8 marzo 2013 at 15:31

      meglio se lo riposti, ma tieni presente che il tag QUOTE non è supportato. poi ti rispondo e modifico l’articolo cme da suggerimenti.

      Inviata dal mio tablet cinese, eventuali errori di battitura sono colpa del touchscreen impreciso.

  6. Stefano Selidori Elidori said, on 9 marzo 2013 at 8:53

    Grazie per non essertela presa ed aver risposto con garbo alle mie osservazioni.

    Oramai mi hai risposto quindi non so se è il caso di ripostare; reintegro per i posteri i punti poco chiari, aggiungendoci nuove considerazioni:

    2- dici c’e’ solo la CZERO; corretto ma se non lo scrivi noi che non conosciamo il canale di carsharing mica lo sappiamo. Inoltre solo fra 3 mesi potrebbero aggiungere altre marche e la tua recensione apparire incompleta (come già detto internet resiste per sempre). Secondo me un riflessione come questa deve essere più completa possibile per far capire a tutti (anche a chi non conosce quel circuito) e non per chi già sà tutto.

    3- tipi di prese.
    Di fatto le prese che si sono pseudo-standardizzate sono 3:

    – quella che si chiama TIPO 2 ma che tutti chiamiamo Mennkies ed è solitamente blu.
    E’ la migliore sotto tutti i punti di vista perchè ha tutto, blocco della presa, controllo tensioni, ignifuga, antitrancio, antirottura, a tenuta stagna (non conosco la classe esatta ma molto buona) e specifica.
    Inoltre permette sia la carica alternata (qualsiasi tensione) che continua anche di tipo FAST (fino a 50kWh).
    Per tutti questi motivi è diventato lo standard europeo da un mese; praticamente presto vedremo solo questa.
    Volendo esiste anche la versione COMBO che integra altri due connettori, retrocompatibili.

    – la TIPO 3A, quella più diffusa (fino ad ora) in Italia perchè creata dall’italiana SCAME (che ha creato anche l’alternativa 3A, identica elettricamente ma ha i pin disposti diversamente, l’ho vista una sola volta). Va scomparendo.
    Supporta solo 220v alternata, massimo 16 ampere.

    – la SHUKO, nata per piccoli carichi e per luoghi chiusi, quindi tipicamente per scooter, bici elettriche e quadricicli (birò, tazzari, ecc). E’ la classica presa da lavatrice perchè comunque ha buona sicurezza e buon isolamento (ma non stagno da esterni, anche se resiste bene).
    Non sarebbe a norma, ma molti le montano anche su colonnine.
    Supporta solo 220v alternata, massimo 16 ampere.
    Rispetto agli altri due (che sono nate apposta) questa è una presa comunque, quindi non ha sistemi di blocco della spina ne’ stato (la colonnina non sa chi carica e non dialoga col mezzo).

    Per una carrellata con foto:
    http://problemidiricarica.wordpress.com/2013/03/04/ikea-carugate-perfetto-forse-poche-prese/

    4- era riferito a come chiamare lo strumento.
    Le tue osservazioni sono corrette, in effetti lo strumento che segna l’autonomia io lo chiamo AUTONOMIA ma volendo essere pignoli bisognerebbe usare il suo nome.
    Daltronde lo strumento che segna i litri di benzina lo chiamamiamo SERBATOIO o RISERVA e nessuno dei due indica realmente lo strumento.

    5- mi riferivo alla luce READY sempre accesa.
    Giuste le tue osservazioni, ma essa indica lo stato, appunto che può rimanere tale quando sosti per mezz’ora in auto ad aspettare qualcuno. Col termico lo senti o spegni l’auto, con l’elettrico vai in crisi se non hai un posto dove guardare in che stato sei!

    6- riferito alle luci che prima dici ci sono sempre e poi che c’e’ una leva per spegnerle (tue parole “che si spengono regolarmente tramite apposita levetta.”).

    7- mi riferivo al freno (rigenerativo) che prima dici è solo ON/OFF e poi invece graduale.


Puoi inserire un commento qui sotto; diventerà visibile dopo la moderazione dell'amministratore